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Questo libro si propone di sgombrare il campo da tutta la propaganda e da tutte le suggestioni che, in materia di inizio e fine vita, hanno finora oscurato gli aspetti puramente biologici dei due fenomeni. Non è per motivi etici, morali, religiosi o sociali che, come è accaduto finora, i due momenti chiave dell’esistenza vanno ripensati. Il ripensamento nasce dalla comprensione dei diversi passaggi fisiologici che caratterizzano, sulla sola base delle leggi naturali, la nascita e la morte. Due momenti in cui l’essere umano è davvero “ultimo”, privo in se stesso anche di quelle tutele che la natura assegna agli unicellulari per sfuggire ai pericoli. Ed è su loro, sugli “ultimi”, che si accendono qui le luci, attraverso una panoramica aggiornata sia delle acquisizioni in materia, sia delle carenze presenti negli impianti legislativi che, nei diversi Paesi, prescindono da una piena e completa consapevolezza delle conoscenze scientifiche relative ai fenomeni cui ci si riferisce, diffondendo fra i cittadini concetti falsi (come il prelievo di organi “da cadavere”) e fuorvianti. Le truculenti manovre del parthial birth ancora praticato negli Usa, o le regole per lo smaltimento dei feti, in Italia e altrove, non sono che alcuni esempi, qui spiegati fino in fondo, di come sia necessario riconsiderare le leggi sull’aborto, tenendo bene in mente solo ciò che ci dice la ricerca sul campo. Analogamente, i numeri, le storie vere, i controversi pareri della scienza intorno all’espianto degli organi, ci suggeriscono che sarebbe opportuno una revisione della normativa, in attesa che le promettenti acquisizioni in fatto di staminali aprano la strada a nuove vie di salvezza.
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